Non immaginavo che il mio destino mi avrebbe portato così lontano, pur rimanendo in Italia. Dopo la laurea, ho lasciato il Sud, il sole caldo, i profumi del mare e l’intimità delle piazze di paese per approdare a COMO, nel cuore della LOMBARDIA. Avevo trent’anni allora, oggi ne ho cinquanta, e con mia moglie e i miei due figli posso dire di aver costruito qui una vita intensa, dinamica, piena di sorprese, sempre in bilico tra il fascino del LAGO DI COMO e le opportunità della SVIZZERA ITALIANA.
La mia scelta non è mai stata casuale. COMO è vicinissima al CONFINE SVIZZERO, e LUGANO — dove lavoro da oltre vent’anni — è raggiungibile in meno di mezz’ora. Sono un frontaliere, e questo ruolo mi ha permesso di godere dei vantaggi di entrambi i mondi: vivere in Italia, con il suo stile di vita familiare e più accessibile, e guadagnare in Svizzera, con stipendi che in Italia sembrano quasi un sogno.
COMO è una città che riesce a incantarti lentamente. Non è solo il celebre lago a darle quell’aria nobile e sognante, ma anche la sua posizione unica, incastonata tra colline e montagne, con scorci che cambiano luce e atmosfera a ogni ora del giorno. Svegliarsi la mattina e guardare le acque calme del LAGO DI COMO o passeggiare sul lungolago dopo una giornata di lavoro è un privilegio a cui non riesco più a rinunciare.
La geografia qui è tutto: i pendii boscosi che scendono fino alle rive, i piccoli borghi sparsi come Cernobbio, Brunate o Bellagio, ciascuno con una propria identità. L’inverno può essere rigido, ma mai insopportabile. Gli inverni sono freddi e umidi, con le nebbie mattutine che avvolgono la città in un’atmosfera ovattata, quasi malinconica. L’estate, invece, è calda ma ventilata, grazie all’influenza del lago, che regala un clima mite e piacevolissimo.
Lavorare in SVIZZERA e risiedere in ITALIA è una scelta che rifarei mille volte. Quando ho iniziato a fare il pendolare verso Lugano, mai avrei pensato che sarei riuscito a mantenere questo ritmo per così tanti anni. Eppure, la qualità della vita che riesco a garantire alla mia famiglia ripaga ogni singolo chilometro percorso.
Il CANTON TICINO offre stipendi davvero elevati rispetto all’Italia. Il mio lavoro mi permette di portare a casa ogni mese circa 10.000 euro netti, mentre mia moglie, insegnante anch’essa a LUGANO, percepisce oltre 6.000 euro al mese. È vero, il costo della vita in Svizzera è alto, ma vivendo a COMO riusciamo a mantenere un potere d’acquisto molto alto, senza rinunciare alla qualità.
Negli anni, il regime fiscale per i frontalieri è cambiato. Le agevolazioni che una volta ci mettevano quasi al riparo da tassazioni importanti si sono ridotte, ma resta il fatto che il differenziale retributivo tra Italia e Svizzera è ancora oggi fortissimo. A conti fatti, lavorare in Svizzera e vivere in Italia, se gestito con intelligenza, può essere una formula vincente.
COMO ha un’anima tutta italiana, elegante ma popolare, storica ma sempre in movimento. Il centro storico è un susseguirsi di vicoli, piazzette, botteghe, caffè all’aperto. È una città sempre più turistica, invasa nei fine settimana da visitatori italiani e stranieri. A volte è difficile anche trovare un parcheggio, ma questa vitalità è parte del suo fascino.
LUGANO, invece, ha un’aria più ordinata, quasi austera, ma non fredda. È una città moderna e ben organizzata, immersa nel verde, con un’offerta culturale sorprendente. Spesso trascorriamo il fine settimana proprio lì, o ci spingiamo verso la Svizzera tedesca, dove cambiano lingua, cultura e paesaggi, ma resta immutata la sensazione di efficienza e rispetto.
Il LAGO DI LUGANO, più raccolto rispetto a quello di Como, ha anch’esso un fascino segreto. I piccoli villaggi come Morcote, Melide o Gandria sembrano usciti da una fiaba. Lì il tempo rallenta, e ogni scorcio invita alla contemplazione.
Sia la zona di COMO che il CANTON TICINO offrono grandi possibilità di lavoro, in particolare nei settori finanziario, sanitario, dell’istruzione, tecnologico e del turismo. La vicinanza geografica con MILANO rende ancora più interessante la posizione: in meno di un’ora posso essere nella capitale economica d’Italia, e questo mi permette di mantenere contatti e collaborazioni anche al di fuori del contesto svizzero.
L’economia comasca si muove su diversi binari. Il turismo è senza dubbio una delle principali risorse, alimentato dal fascino del lago, dalle ville storiche come Villa Olmo e Villa Carlotta, dai paesaggi che incantano visitatori da ogni parte del mondo. Ma non è solo questo. Ci sono molte realtà industriali e artigianali, in particolare nel settore tessile e del mobile, che mantengono viva una tradizione antica.
Vivendo a COMO, non sento di aver lasciato davvero il SUD. Certo, mi mancano le persone, i sapori autentici, i ritmi lenti. Ma ho trovato un mio equilibrio. I miei figli sono cresciuti respirando un’aria internazionale, frequentando scuole di qualità, imparando a muoversi tra due culture, due lingue, due modi di intendere la vita.
La mia è una storia semplice ma significativa, quella di un uomo del SUD che ha saputo trovare un modo nuovo di essere italiano, vivendo ai margini di una frontiera che è anche una soglia verso un futuro più ampio. La mia vita si muove ogni giorno tra le acque calme del LAGO DI COMO e le colline ordinate del CANTON TICINO, tra due paesi che si sfiorano, si parlano, si contaminano.
Chiunque stia pensando a un trasferimento, anche solo temporaneo, in questa zona d’Italia e Svizzera, sappia che qui si può davvero costruire una vita piena, concreta, soddisfacente. Non senza difficoltà, certo, ma con la consapevolezza che vivere tra Como e Lugano significa aprirsi a un mondo ricco di scoperte, crescita e bellezza quotidiana.
Mia intervista ad un italiano che si è trasferito a Como.
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