Una valanga di ghiaccio, detriti e fango si è staccata dal versante nord del Kleins Nesthorn, nelle Alpi vallesane, travolgendo il villaggio di Blatten, nel cantone Vallese, a circa 1500 metri di quota.
Il crollo ha avuto origine dal Birchgletscher, già sotto osservazione da giorni per evidenti segnali di instabilità. Il materiale si è riversato a valle con estrema violenza, distruggendo oltre il 90% del paese.
Non è ancora noto se il cambiamento climatico ha avuto un ruolo diretto sull’evento e passerà del tempo prima di poterlo sapere; tuttavia sappiamo che il cambiamento climatico ha contribuito a rendere l’intero sistema montano più fragile e predisposto a fenomeni del genere. Temperature sopra la media, fusione dei ghiacciai e il permafrost che si sta degradando sono tra i principali fattori che indeboliscono la stabilità dei versanti in quota.
Serve prudenza scientifica nelle affermazioni, ma bisogna essere anche consapevoli che, eventi come questo, oggi hanno una probabilità maggiore di accadere rispetto al passato, perché avvengono in un contesto fisico che è trasformato dal riscaldamento globale. Va anche detto che non tutte le aree alpine reagiscono allo stesso modo, ma i segnali di instabilità stanno diventando più frequenti in molte aree.
Anche se frane, valanghe e dissesti sono sempre esistiti, è il sistema in cui si verificano ad essere cambiato. Allo stato attuale non si può affermare con certezza che è stato il cambiamento climatico ma neppure si può escludere a priori, senza attendere uno studio e senza considerare quanto l’ambiente alpino sia già cambiato sotto i nostri occhi.
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